Mutui, i tassi sfiorano il 4% a gennaio. Si pagano 3.600 euro in più all’anno per quelli variabili

Lo stima Banca d’Italia. Si tratta del dato più alto degli ultimi 10 anni. A gennaio frenano i prezzi alle famiglie. I depositi crollano dell’1,8%. Mutui, cosa cambia con l’ennesimo aumento dei tassi di 50 punti della Bce.

Gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea si fanno sempre più tangibili. Stando alle ultime rilevazioni di Banca d’Italia, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese di gennaio alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono saliti al 3,95% dal 3,36% di dicembre. Si tratta del dato più alto degli ultimi 10 anni. I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo al 9,79 per cento (dal 9,22 nel mese precedente).

Stando a quanto evidenziato da Via Nazionale, i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese sono stati pari al 3,72% (3,55% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,15%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,42%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,49% (0,45% nel mese precedente).

A gennaio i depositi del settore privato sono diminuiti dell’1,8% sui dodici mesi, accelerando il trend negativo di dicembre (-0,7%). La raccolta obbligazionaria è aumentata dello 0,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente, tornando in positivo dopo il calo dell’1,5% di dicembre.

Quanto ai prestiti relativi rivolti alle sole famiglie, sempre nel primo mese dell’anno sono aumentati ma solo del 3% su base annua, un dato in rallentamento rispetto al 3,3% del mese precedente. I finanziamenti alle imprese hanno registrato un lieve aumento dello 0,1%, a fronte di una variazione nulla a dicembre.

Nella sua analisi, Banca d’Italia ha aggiunto che i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema europeo delle Banche centrali, sono cresciuti dell’1,6% sui dodici mesi, in frenata rispetto al +2,1% del mese precedente. Infine, in valori assoluti, le sofferenze lorde passano a 30,332 miliardi di euro da 30,135 miliardi di dicembre e le nette a 15,273 miliardi da 14,232 miliardi.

Per i mutui a tasso variabile si pagano 3.600 euro in più 

Oggi, per lo stesso mutuo, il Taeg sale al 3,10% sul variabile, 3,49% sul fisso, con una maggiore rata mensile rispettivamente da +122 e +116 euro rispetto a due anni fa. Va peggio a chi ha acceso (o decide oggi di accendere) a un mutuo da 200 mila euro della durata di 20 anni: qui per il tasso variabile il Taeg passa dallo 0,39% e una rata mensile pari a 858 euro del settembre 2021 al 3,62% di oggi e una rata mensile pari a 1.160 euro, con un incremento di spesa da +302 euro a rata.

Per il tasso fisso si passa da un Taeg dello 0,86% e rata mensile da 903 euro a un tasso del 3,80%, e rata mensile da 1.165 euro (+262 euro a rata). «Il rialzo dei tassi porta una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile», spiega il Codacons, «ad affrontare oggi una maggiore spesa fino a una maggiorazione di 3.624 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021, mentre chi decide oggi di accendere un mutuo a tasso fisso spende tra i 1.400 e i 3.144 euro, a seconda della tipologia di mutuo, rispetto a chi ha avviato lo stesso finanziamento nel 2021.

Fonte: www.milanofinanza.it